Diceva il conte Verri...

"La voce della verità comincia da lontano a farsi ascoltare, poi si moltiplicano le forze, e la opinione regina dell'universo sorride in prima, poi disputa, poi freme, poi ricorre alle arti, poi termina derisa: questo è il solito gradato passo che fa la ragione a fronte dell'opinione" (Pietro Verri)

domenica 10 gennaio 2016

AREE DI VIA PESSINA: FARSA IN OTTO ATTI


ATTO PRIMO: con ordinanza n.80 del 18.09.2012, l'Amministrazione Comunale - costatato che le aree di via Pessina su cui insiste una costruzione a suo tempo adibita a fonderia, ora dismessa, vengono utilizzate per attività in contrasto con la disciplina urbanistica vigente - inibisce l'uso delle stesse a deposito e vagliatura di materiale inerte.

ATTO SECONDO: con ordinanza n.86 del 11.10.2012, l'Amministrazione Comunale intima a Proprietà e Utilizzatore delle aree di provvedere, entro 60 giorni, al ripristino dello stato dei luoghi rimuovendo il materiale depositato.

ATTO TERZO: con Ordinanza n.108 del 30.11.2012, il termine viene prorogato di altri 60 giorni, cioè fino al 16.02.2013.

ATTO QUARTO: con ordinanza n.20 del 10.04.2013, il termine per il ripristino dello stato dei luoghi viene ulteriormente prorogato di altri 60 giorni.



ATTO QUINTO: un sopralluogo accerta che l'ordine di ripristino non è stato ottemperato. L'Amministrazione Comunale, quindi, con ordinanza n.76 del 13.09.2013 dispone l'acquisizione gratuita al patrimonio del Comune di Biassono e l'immissione in possesso da parte dello stesso delle aree in oggetto (mq. 2.700 + mq. 870).

ATTO SESTO: la Giunta, con insolita velocità, valuta e porta in consiglio comunale la "necessità di procedere in tempi rapidi alla eventuale cessione delle aree". Votano a favore tutti i consiglieri della Lega Nord; astenuti quelli CDL; contrari Lista per Biassono e PD. (deliberazione del consiglio comunale n.42 del 29.11.2013).

ATTO SETTIMO: con deliberazione n.139 del 19.12.2013, la giunta leghista si costituisce in giudizio col proprio legale avanti al TAR, onde resistere al ricorso promosso dalla società proprietaria delle aree, tendente all'annullamento del provvedimento di acquisizione gratuita.

ATTO OTTAVO: con determinazione n.573 del 31.12.2015, l'Amministrazione Comunale decide di procedere, mediante trattativa privata, all'alienazione delle aree di via Pessina. Sul presupposto, del tutto apodittico, che "uno o più esperimenti di alienazione mediante asta pubblica sarebbero certamente vanificati dalla natura interclusa e improduttiva delle aree di cui trattasi".

Via libera, quindi, alla procedura a trattativa privata, senza gara pubblica, in quanto la situazione oggettiva dell'immobile "evidenzia l'esistenza di un unico soggetto interessato all'acquisto" (la società originariamente proprietaria). Prezzo assunto a base d'asta: euro 30.000.

Questi i fatti, oggettivi e inconfutabili.

E queste le legittime perplessità dei cittadini di Biassono:


1) lo stato dei luoghi doveva essere ripristinato e le aree bonificate; è avvenuto ciò? E, in tal caso, a opera di chi e a quali costi?

2) Quale l'esito del ricorso al TAR? E quali e quanti oneri legali ha sinora sopportato l'amministrazione comunale?

3) Il prezzo assunto a base d'asta è stato determinato sulla scorta di una perizia di stima?
In caso affermativo, da chi è stata redatta tale perizia e perché il prezzo di vendita (euro 8,40 al mq.) è decisamente inferiore a quello commercialmente in uso?

4) E' legittimo alienare le aree in oggetto senza procedere ad asta pubblica?

5) Ma soprattutto, è serio e che senso ha parlare di aggiudicazione del prezzo a base d'asta pari ad euro 30.000, quando viene già preventivamente dichiarato che si tratterà con un unico soggetto?


Ancora una volta, i cittadini di Biassono attendono risposte!

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